Esame strumentale che studia gli organi genitali interni femminili.
Puo' essere svolto sia con una sonda interna (transvaginale) che con una sonda esterna (transaddominale).
Permette di fare uno studio accurato della morfologia uterina, delle sue dimensioni e della cavità endometriale così da poter individuare patologie come fibromi uterini, adenomiosi, polipi, iperplasia endometriale ed altro.
Consente di studiare i campi annessiali e quindi di mettere in luce patologie ovariche come cisti funzionali, endometriomi e tumori ovarici;
inoltre studia patologie tubariche come idrosalpingi, sactosalpingi e gravidanze extrauterine.
Al termine dell’esame verrà fornito il referto, corredato da immagini.

Nella pratica clinica dell’ostetricia moderna l’ecografia è divenuta uno strumento di indagine insostituibile sia come esame mirato nelle gravidanze a rischio, sia come metodo di screening di massa. E’ possibile eseguire tale esame sia per via transvaginale che per via transaddominale durante tutto l’arco della gravidanza.

L’esame ultrasonografico di primo livello nel primo trimestre di gravidanza è indicato in pazienti a basso rischio ed in assenza di indicazioni specifiche per effettuare una datazione della gravidanza, nelle gestanti che presentano perdite ematiche vaginali e/o dolore pelvico, se si osserva una discrepanza fra volume uterino rilevato all’esame obiettivo e volume atteso per l’età gestazionale anamnestica, in presenza di un rischio specifico per malformazione fetale, per una richiesta di diagnosi prenatale invasiva.

Nel secondo trimestre l’esame ultrasonografico viene eseguito per lo studio dell’anatomia fetale volto al riconoscimento o esclusione di patologie malformative maggiori. Per tale ragione viene anche chiamata ecografia morfologica.

Nel terzo trimestre tale esame ha la finalità di valutare l’accrescimento fetale, anche in termini di stima del peso fetale, l’evoluzione fisiologica della gravidanza, la presenza di anomalie del liquido amniotico (polidramnios o oligoidramnios), di inserzione della placenta e di malformazioni ad esordio tardivo.

E’ un esame finalizzato allo studio degli adattamenti emodinamici nei distretti utero- placentare, feto-placentare e fetale.
Si esegue la velocimetria doppler delle arterie ombelicali quando è presente un rischio di ipossia fetale, oppure un’ipertensione arteriosa materna, o in caso di iposviluppo fetale.
La velocimetria delle arterie uterine eseguita tra 20- 24 settimane, consente di identificare le gravidanze a rischio di sviluppare successivamente preeclampsia e/ o ritardo di crescita intrauterino con una sensibilità compresa tra il 60 e 80% in funzione delle condizioni di rischio della gravidanza stessa e della gravità della condizione ricercata.
Per monitorare il feto ipossico è utile effettuare uno studio del distretto venoso fetale (dotto venoso); tale parametro è di ausilio per determinare il timing del parto.

Esame di screening la cui funzione principale è quella di individuare nella popolazione femminile donne a rischio di sviluppare lesioni pre-neoplastiche o neoplastiche del collo dell’utero.
Dopo aver divaricato le pareti vaginali, si espone il collo dell’utero, con una spatola di Ayre si prelevano le cellule superficiali dell’eso-cervice, con il Cytobrush si prelevano le cellule dell’endo-cervice..
Nel pap test convenzionale le cellule vengono quindi strisciate su un vetrino per l'esame citologico in seguito al quale viene stilato un referto.

Esame diagnostico che viene eseguito tramite un tampone ovattato il cui scopo è quello di verificare l’eventuale presenza di microrganismi patogeni responsabili di processi infettivi a carico della vagina oppure della cervice uterina.

L’esecuzione dell’esame è abbastanza semplice; la donna viene posta, sull’apposito lettino, in posizione ginecologica; il medico, illuminata la zona dove operare il prelievo, provvede, con un tampone in dacron inserito in vagina a una profondità di circa 4-5 cm, all’asportazione di secreto vaginale e di cellule di sfaldamento.

Il tampone vaginale non dovrà essere eseguito durante il periodo mestruale, nelle 24 ore che precedono l’esecuzione del tampone vaginale ci si dovrà astenere da rapporti sessuali e si dovranno evitare terapie endovaginali (ovuli, lavande).

Le determinazioni che si effettuano sul tampone vaginale – cervicale, corredate di antibiogramma e/o antimicogramma, sono le seguenti:
HPV, clamidya, micoplasma, ureoplasma, tricomonas, candida, gonococco, streptococco beta – emol., gardenerella, herpes, germi comuni.